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Filtro in appello- incontro con i Presidenti delle Sezioni Civili della Corte d'Appello di Trieste

Il Consiglio dell'Ordine, nella persona del suo Presidente,ha avuto la scorsa settimana un incontro con i Presidenti delle Sezioni Civili della Corte d'Appello. Nel corso dell'incontro si sono esaminate le problematiche afferenti l'entrata in vigore del c.d. "filtro in appello", in particolare dell'art. 348 bis c.p.c. che - come noto - prevede la declaratoria di inammissibilità dell'appello laddove l'impugnazione non abbia una ragionevole probabilità di essere accolta. In particolare il Consiglio ha inteso rimarcare l'eccezionalità della previsione di inammissibilità, da dichiararsi solo laddove la prognosi sull'accoglimento del gravame sia del tutto infausta. Ciò ad evitare sia un'inaccettabile compromissione del diritto di difesa, che un effetto perverso rappresentato dal successivo moltiplicarsi di ricorsi innanzi alla Suprema Corte avverso le decisioni di primo grado. I Presidenti delle due Sezioni, convenendo, hanno assicurato particolare attenzione nell'uso dello strumento, precisando che, allo stato, non è in previsione l'istituzione di udienze "ad hoc". Si evidenzia peraltro che la verifica di inammissibilità deve essere compiuta d'ufficio, anche in assenza di eccezione di parte. Per tale motivo appare necessario che l'appellante in prima udienza chieda sempre, ove lo ritenga necessario, di poter preliminarmente argomentare oralmente sul tema dell'inammissibilità - come del resto previsto espressamente dalla normativa - prima di formulare le proprie richieste istruttorie o meritali. Da ciò l'esigenza che i Colleghi che intendano farsi sostituire da altri alla prima udienza si premurino di fornire adeguate istruzioni ai propri sostituti di udienza.